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Uncharted: Raccolta L'eredità dei ladri, La Recensione

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Dire che Uncharted ha segnato le ultime 2 generazioni videoludiche e ridefinito un genere, non è certo un'esagerazione!

Naughty Dog mosse i primi, timidi passi su PS3, nel 2007, (dopo la chiusura di Jak & Dexter), proprio col capostipite della serie, Drake's Fortune. Un'avventura che strizzava l'occhio a Tomb Raider e ad Indiana Jones. Da qui emerse e si innalzò ad un nuovo livello la perizia tecnica del team delle meraviglie di Sony, con una grafica e delle animazioni mai viste prima per cura e dettaglio. Complice una regia sempre fresca, i personaggi carismatici ed un solido gameplay da TPS che era ai suoi albori, Uncharted non ci mise poi molto ad imporsi come una delle nuove IP più interessanti e promettenti del panorama videoludico dell'epoca. Quindi, ecco arrivare il dirompente ed attesissimo seguito, Uncharted 2, il capolavoro che ridefinì un genere e che avrebbe consacrato Naughty Dog nell'Olimpo delle più grandi software-house, da molti considerato il punto più alto della saga.

Tutti le caratteristiche vincenti del primo episodio vennero migliorate e spinte al loro massimo, con una storia ancora più avvincente, una rinnovata e straordinaria spettacolarità, con momenti al cardiopalmo (come la memorabile scena del treno in corsa), senza dimenticare l'incredibile comparto tecnico che spingeva al limite la PS3.

A chiudere il cerchio sulla terza generazione di console Sony, arrivò Uncharted 3, da molti considerato un more of the same del secondo, seppur molto notevole come gioco, anche quest’ultimo si fregiava della solita grafica di altissimo livello, attraverso l’incredibile ricostruzione del deserto; con dei set-pieces memorabili, (vedi la sezione sulla nave e quella dell’aereo), tuttavia venne minato da un finale abbastanza rushato e fin troppo simile a quello del capitolo precedente.

Menzione d’onore allo Spin-off per Playstation Vita, ad opera di Bend Studio, Uncharted: L’Abisso D’Oro, che portava degnamente l’esperienza su console portatile, pur senza riuscirne completamente a replicare tutti gli aspetti più riusciti della trilogia originale.

 

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Arriviamo così al 2016 su PS4, alla grande chiusura, (solo apparente), della saga, con Uncharted 4, summa perfetta e gran finale di tutto ciò che ha rappresentato la serie, ed anche con quel guizzo narrativo in più datogli dal nuovo director, quel tale Neil Druckman, reduce dal successo del primo The Last Of Us. L’ultimo capitolo era la perfetta quadratura del cerchio e concludeva maestosamente la storia, migliorandone incredibilmente il gameplay ed ogni altro aspetto. Ma Naughty Dog non era ancora pronta ad abbandonare la serie, ed infatti ecco arrivare poco più di un anno dopo, ciò che è definito riduttivamente come Spin-off, Uncharted: Lost Legacy, l’avventura con protagoniste Chloe e Nadine.

Proprio gli ultimi due episodi usciti su PS4, sono l’oggetto della nuova raccolta per PS5 rimasterizzati ad-hoc. C’è da dire e specificare che, anche senza alcun aggiornamento e con un materiale di partenza così incredibile, i due titoli sono ancor oggi sensazionali da un punto di vista tecnico ed artistico, e non sfigurano affatto con le produzioni di attuale generazione, ma anzi ne escono valorizzati.

 

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Ma quali tipi di miglioramento offre effettivamente la collezione Legacy of Thieves?

Vedendo questo progetto, non era del tutto chiaro cosa aspettarsi: i trailer non hanno mai chiarito se ci sarebbero stati cambiamenti o miglioramenti alla grafica di base, oltre alla risoluzione e al frame rate. Dopo aver esaminato il gioco, tuttavia, posso confermare che ci sono alcuni miglioramenti e modifiche, ma la caratteristica principale è l'inclusione di tre diverse modalità di gioco: qualità, prestazioni e prestazioni plus.

In primo luogo, la modalità qualità esegue il rendering a una risoluzione fissa di 3840x2160 con un frame rate target di 30 frame al secondo. Questa è prevedibilmente la modalità più nitida, ma il vantaggio nel conteggio dei pixel non è così significativo, tuttavia l'anti-aliasing di Naughty Dog è davvero molto buono. Per quanto riguarda il frame-rate, risulta essere ancorato impeccabilmente ai di 30.

In modalità prestazioni, l'obiettivo è di 60 fotogrammi al secondo, con solo cali occasionali di un singolo fotogramma (essenzialmente impercettibili durante il gioco). La risoluzione qui è 2560x1440, fondamentalmente, l'esperienza risulta essere molto simile al gioco su PS4 Pro, ma con il doppio del frame rate e con tutti i problemi di prestazioni del gioco originale risolti. La modalità finale - performance plus - riduce di nuovo la risoluzione a 1080p, ma il passaggio a un target di 120 fps è piuttosto notevole. Il sacrificio questa volta purtroppo c’è e si vede, rappresentato da una notevole perdita di nitidezza, ma la risoluzione del movimento migliorata rende l’esperienza di Uncharted più fluida ed avvincente che mai. Tuttavia i 120 fps non sono sempre solidissimi, ma i cali non sono troppo comuni e dove si verificano, non sono troppo invadenti.

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Tutte e tre le opzioni hanno il loro perché, anche se, mai come in questo caso, “la giusta via sta nel mezzo”, infatti la modalità prestazioni, è quella che si sposa meglio con l’esperienza di gioco sposando al meglio la risoluzione con la fluidità. Fortunatamente le novità del pacchetto non si fermano qui, infatti Naughty Dog ha abbellito anche la grafica e queste modifiche sono in atto in tutte e tre le modalità. Questi miglioramenti sono piuttosto impercettibili al di fuori dei confronti diretti testa a testa, ma sono comunque i benvenuti. In primo luogo, la distanza LOD è stata aumentata: ad esempio, in numerose scene, si può scorgere il fogliame più definito in lontananza. Il risultato finale è un pop-in meno visibile ed un livello di dettaglio complessivo migliorato.

In secondo luogo, c'è un cambiamento nella luminosità e nel contrasto complessivo che appare più marcato nella sua versione current-gen. Ci sono anche sottili modifiche al modo in cui gli elementi specifici vengono ombreggiati, mentre alcune texture appaiono meglio definite. Anche la qualità delle ombre e dei riflessi sembra essere stata migliorata in alcune aree.

Infine sono state apportate modifiche al motion blur: in primo luogo, la sfocatura della rotazione della telecamera è stata ridotta rispetto ai giochi originali; mentre la qualità della sfocatura stessa è stata apparentemente migliorata con artefatti meno visibili.

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Ma i miglioramenti non sono unicamente di natura grafica, infatti un’altra caratteristica importante sono i tempi di caricamento rapidi. Questi sono migliorati in modo straordinario, infatti, mentre su PS4 Pro un caricamento richiede 48 secondi, (riducendosi a 32 quando si esegue lo stesso contenuto su PS5 in retro-compatibilità), nella versione nativa per PS5 si scende a soli 2,4 secondi! Il gioco semplicemente sfuma in nero, quindi torna in dissolvenza. Caricamenti praticamente azzerati!

Naughty Dog offre anche un rinnovato supporto per audio 3D e controller DualSense. Sul primo vi è un mix audio di qualità eccezionalmente alta che sfrutta appieno i canali surround e subwoofer anche in cuffia.

Il risultato finale è impressionante: le frequenze più basse brillano e c'è un vero senso di spazio 3D all'interno della colonna sonora. La sequenza introduttiva di Uncharted: The Lost Legacy è uno dei migliori esempi: i suoni della guerra che echeggiano in sottofondo contrastano magnificamente con l'audio intorno a noi. Anche la sparatoria al mercato è una sequenza fantastica: il suono degli spari e degli oggetti che si rompono è convincente. In sostanza, Naughty Dog è riuscita a tradurre il mix audio surround originale in cuffie e funziona davvero bene.

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Chiudono la disamina le funzioni del DualSense che purtroppo sono le meno eccitanti: le pressioni dei grilletti ora sono leggermente più convincenti e la sensazione di una sparatoria estrema può essere avvertita all'interno del pad stesso.

In chiusura, quindi, affrontiamo l’annoso problema dei 10€ necessari per convertire il proprio pacchetto old-gen, se si possiede già il gioco, nella sua versione più aggiornata per PS5.

Ha senso ed è legittimo da parte di Sony chiedere questo pagamento extra, quando sarebbe bastata una semplice patch gratuita, per sbloccare il frame-rate ed aumentare la risoluzione come fatto per TLOU 2?

A parere di chi scrive, la somma richiesta è ampiamente giustificata, poiché il lavoro fatto, seppur non estremamente incisivo, apporta al gioco tutta una serie di migliorie ed aggiornamenti che superano di gran lunga gli sforzi profusi in una possibile patch gratuita. Fra scelta di modalità grafiche, effettistica ritoccata, implementazione di audio 3D e delle caratteristiche del DualSense è facile comprendere il perché della scelta di un upgrade a pagamento. Certo, pensando ad una concorrenza che tramite Gamepass offre versioni aggiornate dei propri giochi senza sovrapprezzi, ormai viene automatico aspettarsi che tali benefici debbano essere resi gratuiti; ma c’è sempre da ricordare che stiamo parlando di due aziende con politiche differenti, una basata su di un servizio e l’altra sulla vendita delle proprie esclusive. Diventa chiaro, quindi, che il sogno di avere ogni aggiornamento gratis, sia più un capriccio dell’utenza che altro. Vedremo se e quando Sony si allineerà alla concorrenza, ma intanto godetevi una stra-consigliata ed aggiornata run di questi 2 capolavori su Playstation 5. Non ve ne pentirete.

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VOTO: 9.0

 

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