GRAFICA E TECNICA

Purtroppo, a causa del budget risicato, il gioco Falcom non può assolutamente vantare un impatto tecnico di livello elevato; inoltre essendo strettamente collegato al predecessore, nel bene e nel male, la grafica è praticamente identica a quella del terzo capitolo. Le texture e le animazioni rimangono ancorate alle basi gettate dal predecessore, quindi a quelle di una generazione fa; tuttavia si può notare una pulizia generale ed un’illuminazione lievemente migliorata. Il tutto rende particolarmente piacevole il colpo d’occhio, merito anche e soprattutto del livello artistico e della grande varietà del world-building, con paesaggi mai banali, variegati, e sempre evocativi. Il frame rate risulta molto solido, e mostra il fianco giusto durante qualche combattimento più concitato; in particolare se decidessimo di sfruttare l’opzione “high speed” che serve a velocizzare le battaglie.

Per fortuna, a controbilanciare la bassa conta poligonale, ci pensa il riuscitissimo lato artistico, e, nonostante non si riescano a raggiungere le elevatissime vette di Persona 5 Royal, Cold Steel IV esplode letteralmente grazie ad un immenso, riuscitissimo e dettagliato character design. Nulla viene lasciato al caso, tutto è maniacalmente curato ed ogni personaggio è ottimamente caratterizzato, stilizzato ed animato. Un ulteriore plauso, come già accennato, va alla caratterizzazione ed alla varietà delle location, sempre diversificate ed affascinanti. Ottima anche la colonna sonora, che migliora quanto fatto con quella del capitolo precedente, con ottimi temi, che accompagnano alla perfezione l’epicità e la drammaticità degli eventi.

Ciò che resta alla fine di questa immensa epopea, protrattasi per ben più dei 4 capitoli della serie Cold Steel, è l’impressione che si sia portato a termine un enorme tassello di epica giapponese contemporanea, sotto forma di videogioco. Tutto brilla ai massimi livelli per ciò che concerne la trama, le ambientazioni ed i numerosissimi personaggi; e mai come in questo caso, il “video” si ricorda anche di essere “gioco”, sorreggendo la bellissima storia con un profondissimo e stratificato combat system, ricco di idee e di abilità.

Fra i pochi difetti che si possono elencare, possiamo citare la grafica non al passo con i tempi, un inizio un po’ lento ed un ritmo non sempre riuscitissimo. Tuttavia, queste risultano inezie se confrontate con l’incredibile mole di contenuti di qualità offerta dal titolo, che farà felici tutti gli amanti dei JRPG e chiuderà con una splendente ciliegina sulla torta l’attuale generazione. Dispiace solo che questa grande esperienza debba rimanere relegata ad una ristretta nicchia di gamer, sia perché il gioco è interamente in inglese; sia per la sua ripida curva di apprendimento del gameplay; senza dimenticare che siamo di fronte al quarto ed ultimo capitolo di una vastissima serie, le cui barriere all’entrata richiedono un bagaglio culturale di conoscenze storiche pregresse, abbastanza soverchiante.