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Intel Core i7-3770K, Ivy Bridge debutta con il nuovo processo a 22nm - Le Novità architetturali di Ivy Bridge – miglioramenti all’architettura

Indice articoli


 

Le Novità architetturali di Ivy Bridge

 

IGP

 

Ci sono poche informazioni a riguardo, ma effettuando un approccio generale e comparativo tra l’architettura Ivy Bridge e di Sandy Bridge possiamo dire che un altro sostanziale miglioramento evolutivo in termini di prestazioni si evince dall’ Unità Grafica Integrata. Già con l’architettura Westmere, precisamente con i core Clarkdale ed  Arrandale, quest’ultimo specifico per il settore mobile, Intel aveva seguito l’approccio di integrare un’unità grafica “IGP” all’interno del processore (Package), ma solo con l’architettura Sandy Bridge la GPU è stata integrata direttamente nel Die del processore. Questo ha permesso di raggiungere dei traguardi prestazionali rilevanti grazie alla condivisione di parti del processore come la cache di 3° livello, o l’accesso al controller di memoria. Con Ivy Bridge Intel ha aggiornato il supporto in hardware delle librerie grafiche DirectX alla versione 11. Intel promette un boost prestazionale dell’IGP HD4000 integrata in Ivy Bridge rispetto all’IGP integrata in Sandy Bridge HD3000 che può raggiungere in alcuni casi anche il 200%! Vi daremo un piccolo assaggio delle potenzialità in questo articolo per poi approfondire meglio l’analisi in un articolo dedicato. Per ora ci basterà dire che il numero di unità elaborative è salito nella HD4000 da 12 a 16, che in combinazione a numerosi miglioramenti architetturali permettono alla nuova grafica integrata in Ivy Bridge di giocare in modo decente a numerosi titoli. Subisce un miglioramento anche la grafica integrata, passando dalle 6 unità elaborative della HD 2000 alle 8 unità presenti nella HD 2500. È stato inoltre aggiunto il supporto al multi-display fino a 3 monitor, alla tessellation, alle librerie Open GL 3.1 e alle già citate DirectX 11.

 

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Qualche ritocco alla CPU

 

Intel ha cercato di migliorare dove possibile la già efficiente architettura Sandy Bridge. Si parla di un piccolo incremento di IPC (Instructions Per Core) rilevato anche nelle nostre sessioni di test e quantificabile in un massimo del 10%. Aggiunte alcune istruzioni ISA, migliorata l’unità Floating Point e Integer divider (con un throughput praticamente raddoppiato) e migliorato l’accesso ad alcune strutture dati (ora condivise dinamicamente), permettendo di incrementare le prestazioni in single threading.

Il cambiamento più importante nell’architettura di Ivy Bridge è probabilmente l’introduzione di un Memory Controller in grado di supportare frequenze più elevate. Il supporto a default è stato incrementato da 1333 MHz a 1600 MHz, mentre in overclock si parla di ben 2666 MHz contro i 2133 MHz di Sandy Bridge (un divisore rivelatosi tra l’altro ben più ostico di quello a 1866). In alcune precedenti slide Intel aveva annunciato il supporto a memorie operanti a ben 2800 MHz, caratteristica tra l’altro comune ad alcuni nuovi moduli DDR3 realizzati da G.Skill (line up TridentX). Analizzeremo anche questo aspetto in un ulteriore articolo dedicato alle memorie. Intel dichiara inoltre l’introduzione di nuovi moltiplicatori per l’incremento delle frequenze delle RAM a step di 200 MHz, oltre ai già presenti intervalli di 266 MHz, permettendo un aggiustamento più fine della frequenza operativa delle memorie.

Sempre per quanto riguarda l’overclock, i moltiplicatori per la CPU giungono ora ad un massimo di 63x, permettendo come visto di raggiungere frequenze molto elevate, che sfiorano i 7 GHz, limitato invece ancora l’overclock di BCLK, con una tolleranza di circa il 7% sulla classica base dei 100MHz. L’host clock multiplier delle piattaforme LGA 2011 è ovviamente qui assente. Piccola consolazione, la possibilità di cambiare moltiplicatore da sistema operativo, senza necessità di riavviare.

 

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