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Persona 3 Reload: La Recensione - LA NOTTE E’ GIOVANE

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LA NOTTE E’ GIOVANE

Di notte, il liceo si trasforma nel famigerato Tartaro, una gigantesca torre del male. La scuola come torre del male da conquistare è praticamente un archetipo degli anime e dei manga.

Purtroppo tale dungeon, procedurale, è per certi versi la parte più debole di Persona 3 Reload. Sebbene il design e lo stile di nemici ed ambientazioni godano di un grandissimo restyling ed atmosfera, unica in questa serie, il Tartarus risulta fortemente ripetitivo, (al contrario dei diversi e sempre ben caratterizzati palazzi di Persona 5) : la routine è presto detta: salire su un piano, distruggere oggetti fragili e aprire i forzieri (compresi i nuovi forzieri chiusi a chiave che richiedono i Twilight Shards raccolti nel mondo diurno); Attaccare le ombre e ripetere. Il design dei piani, fortunatamente, cambia, ma la sostanza resta sempre la medesima. Fortunatamente, la profondità del gameplay aiuta a mantenere una certa freschezza nei combattimenti.

Il vostro personaggio ha la capacità unica di evocare più di un personaggio e persino di fonderli per crearne di nuovi, come il mago-gatto Nekomata o il cavaliere elfico Tam Lin. Le combinazioni sono tantissime e, se non si bara leggendo le guide online, imprevedibili. È molto divertente trasformare i vari persona che sembrano mostri o sacerdotesse in una cameriera svizzera, o in una combinazione di leone, aquila e scorpione. (Tanto per mettere in chiaro la maturità della lore: I persona vengono evocati quando un eroe adolescente si punta alla testa quella che sembra una pistola e spara. Il suicidio è un tema ricorrente e si verifica in ogni combattimento).

È un gioco molto impegnativo, ma la frustrazione nel giocarlo non arriva mai, bensì c’è un'impossibilità di fondo, per via dei limiti di tempo delle giornate, di fare tutto ciò che si vuole ogni giorno. È una cosa estremamente positiva!

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