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MAFIA: Definitive Edition (versione PS4 base) - LA RECENSIONE - La Storia

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Le carte vincenti che Illusion Softworks mise in campo nel 2002 erano parecchie, si partiva da una storia matura e coinvolgente, di stampo cinematografico che prendeva a piene mani dagli stilemi de "Il Padrino" di Coppola, con i suoi personaggi perfettamente caratterizzati ed uno straordinario comparto tecnico per l'epoca. Il tutto ambientato in un open world da cartolina, dove a parte seguire linearmente la storia, non c'era molto altro da fare se non guidare gli splendidi modelli delle auto d'epoca, curati maniacalmente sia per quanto riguarda l'estetica che la fisica. Tuttavia, la  fittizia città Americana di Lost Heaven degli anni '30, ha contribuito non poco a far entrare nella leggenda il primo Mafia, grazie alla sua bellezza e alle sue atmosfere.

Oggi, come 18 anni fa, il nostro protagonista è l’italoamericano Thomas Angelo, che da semplice tassista si ritroverà, attraverso una serie di peripezie , affiliato del clan di Ennio Salieri. Da qui entrerà in contatto con i picciotti più fidati del “Don”, Paulie e Sam,  con cui stringerà una forte amicizia e con cui collaborerà per tutta la trama; cercando di potenziare i traffici e l’influenza della “famiglia” nella città di Lost Heaven, ed al contempo, combattere il clan rivale dei Morello. L’arco narrativo coprirà quasi un decennio dello spaccato storico-sociale Americano, dal 1932 al 1938. Il tutto si dipanerà attraverso 20 missioni, per un totale di circa 12 ore di campagna principale. Come sono solito fare, non svelerò di più sulla storia, per rispetto dei lettori e per il rispetto verso un’opera così fortemente improntata sulla narrativa.

Oltre la campagna principale, non vi aspettate alcun tipo di missione secondaria, lo ribadiamo, Mafia è un titolo di stampo cinematografico totalmente story-driven. Ne consegue che la sua mappa liberamente esplorabile sia, semplicemente un orpello, un mero contenitore estetico, di lore, di atmosfera e di level design in cui inserire e rendere coerenti le sue missioni. Completano l’offerta ludica, le modalità “Fatti un giro”, che costituisce la parte free-roaming del titolo, per quanto basica essa sia, (ci si limita a girovagare con l’auto alla ricerca dei collezionabili) e l’ “Autopedia”, ossia la galleria dove visionare e provare i modelli delle auto collezionate.

Quello che posso dirvi, è che, dove il team di sviluppo vince tutto, è sull’ammodernamento narrativo e registico dell’opera.

La recitazione, complice anche l’ottimo doppiaggio in italiano, totalmente rifatto per l’occasione, è molto buona, anche se confrontata con il già ottimo doppiaggio dell’epoca. Di buon livello anche i volti, più espressivi e ben caratterizzati, per ovvie ragioni, rispetto a quelli dell’epoca.

Molte scene iconiche sono state rivisitate, così come sono stati resi più profondi e sfaccettati i personaggi. Grazie all’aggiunta di scene e momenti più introspettivi, la splendida direzione delle nuove cut-scene e ad una regia rinnovata; possiamo dire che l’ammodernamento della storia da parte del team di sviluppo, sia un centro praticamente perfetto. Nulla è stato snaturato, ma anzi ne risulta valorizzato. Il medesimo trattamento è stato riservato alla ricostruzione della città di Lost Heaven, semplicemente splendida, ricca di dettagli, di atmosfera e di luoghi iconici.

Tutto molto bello e riuscito….il problema è che questo è in gran parte merito del materiale di partenza. Tutto materiale partorito quasi 20 anni fa da un altro team, che certo, è stato valorizzato, ed anche qui si rischiava di fare un disastro, ma per quanto curato bene, è pur sempre materiale che risultava valido ed ottimo già all’epoca. Dove Hangar 13 fallisce, per quanto ci abbia voluto provare, è il gameplay,(grezzo e legnoso); ed il lato tecnico,(per quanto bella possa risultare la grafica, l’engine risulta poco rifinito e pieno di bug).

Mafia Definitive Edition Screenshot aad20

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