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Afghanistan, attacco kamikaze ai militari italiani


principino1984

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Da... La Repubblica:

 

KABUL - Attacco ai militari italiani in Afghanistan. Sulla strada per l'aeroporto di Kabul, un'autobomba è esplosa contro due blindati Lince. Sei paracadutisti della Folgore sono morti: un'auto carica di esplosivo si è lanciata contro il primo mezzo del convoglio, uccidendo tutti e cinque gli occupanti. La sesta vittima sul secondo Lince. Feriti gravemente gli altri quattro commilitoni che sedevano con lui a bordo del blindato (tre paracadutisti ed un aviere). Nell'attentato morti anche parecchi civili. Il ministero dell'Interno afghano ha contato almeno dieci vittime e oltre 50 feriti.

 

Due soldati appena rientrati dalla licenza. Il convoglio assaltato rientrava al quartier generale del contingente Isaf dopo aver raccolto all'aeroporto un paio di paracadutisti appena sbarcati dall'aereo che li riaccompagnava a Kabul dopo una licenza in Italia.

 

I nomi delle vittime. I soldati morti appartenevano al 186esimo Reggimento Paracadutisti di stanza a Pisa: quattro caporal maggiore; un sergente maggiore, e il tenente che comandava i due blindati. Questi i loro nomi: tenente Antonio Fortunato, 35 anni, originario di Lagonegro (Potenza); primo caporal maggiore MatteoMureddu, 26 anni, di Solarussa, un piccolo paese sardo in provincia di Oristano, fratello minore di Stefano, anch'egli militare; primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, 26 anni, nativo di Glarus (Svizzera); sergente maggiore Roberto Valente, 37 anni di Napoli, e primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, 26 anni di Orvieto; primo caporal maggiore Massimiliano Randino, salernitano, 32 anni.

 

 

Un cratere sull'asfalto. L'esplosione si è sentita da centinaia di metri di distanza. Decine di veicoli hanno preso fuoco. Sull'asfalto della strada, lo scoppio ha provocato un cratere profondo quasi un metro. Nelle immagini di una tv locale si vede un mezzo militare italiano danneggiato, con le lamiere annerite dal fuoco, accanto al quale soldati italiani stendono un telo sul corpo di un collega morto.

 

I Taliban rivendicano l'attentato. L'attentato è stato rivendicato dai Taliban: "E' stata un'autobomba", ha detto al telefono alle autorità locali un portavoce dei terroristi. "Soldati italiani sono stati uccisi e i loro mezzi sono stati distrutti".

 

La Russa: "L'Italia resterà in Afghanistan". Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, al Senato, ha informato il Parlamento ribadendo che quest'ultimo attentato non cambierà però la strategia del governo: "Infami e vigliacchi non ci fermeranno. In accordo con le istituzioni internazionali questa missione continuera". Parole confermate anche dal ministro degli Esteri Franco Frattini: "Dobbiamo restare per dimostrare che l'orgoglio dell'Italia è sempre alto".

 

La giornalista: "Sui quei blindati dovevo esserci io" I due blindati Lince, dall'aeroporto stavano rientrando al quartier generale del contingente in compagnia di due commilitoni appena sbarcati da un aereo proveniente dall'Italia. Cristina Balotelli, giornalista di Radio24-Il Sole 24 Ore, era arrivata all'aeroporto di Kabul, sullo stesso volo sul quale avevano viaggiato i soldati. All'uscita dallo scalo c'erano i paracadutisti. "Ci hanno detto: adesso portiamo i nostri al quartier generale. Poi torniamo indietro e veniamo a riprendervi. Stavamo caricando i bagagli in un container - ricorda la reporter - quando abbiamo sentito il rumore sordo di un'esplosione in lontananza e abbiamo visto alzarsi una colonna di fumo verso il cielo".

 

Sei anni fa, Nassiriya. Quello di Kabul è il più grave attentato subito dalle truppe italiane dalla strage di Nassiriya, in Iraq, del 12 novembre 2003. Nell'esplosione di un camion-cisterna davanti alla base italiana Msu dei Carabinieri, ci furono 28 morti, 19 italiani (12 carabinieri, cinque militari dell'Esercito e due civili di una troupe che girava un documentario), e 9 iracheni.

 

Karzai: "Nessun broglio". L'attentato suicida è avvenuto pochi minuti dopo che il presidente Karzai aveva concluso una conferenza stampa al palazzo presidenziale dedicata ai risultati delle elezioni annunciati ieri pomeriggio dalla Commissione elettorale afgana. Karzai (che ha definito l'attentato alle truppe italiane ''barbarico'' e ''anti-islamico''), ha contestato le obiezioni fatte dagli osservatori dell'Unione europea secondo cui potrebbero esserci brogli su quasi 2 milioni di voti. "Credo fermamente alla regolarità delle elezioni presidenziali, malgrado le accuse di brogli", ha detto Karzai incontrando la stampa. "Se brogli ci sono stati - ha concluso - devono essere accertati, ma comunque non sono stati estesi come denunciato". Un'inchiesta accerterà la regolarità delle votazioni che hanno assegnato a

Karzai il 54,6% dei consensi contro il 27,8% dello sfidante Abdullah Abdullah. Nel frattempo, la proclamazione del nuovo presidente dell'Afghanistan resta congelata.

 

 

Qui per tutti i dettagli della cronaca: Strage di italiani a Kabul sei i nostri militari morti uccisi anche 15 civili afgani - Diretta - Repubblica.it

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Sarò cinico e fuori luogo ma se non sbaglio sono pagati per combattere e quindi morire.

chissà che battaglia si scatena su questa mia affermazione:)

 

hai perfettamente ragione... tutti sono pagati per fare il proprio lavoro, ci sono lavori più pericolosi e altri meno e loro certamente hanno scelto uno dei lavori più pericolosi che ci possano essere, questo non vuol dire però che non dobbiamo onorarli.

 

Io sono e sarò sempre molto patriottico e nazionalista...è nella mia natura, so anche benissimo che le guerre al giorno d'oggi non vengono fatte in nome della pace ma in nome del dio denaro...però rimango sempre molto colpito quando succedono queste cose e se posso rivolgere a loro un ultimo pensiero lo faccio.

 

Marco

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c'e' da dire che cmq nn son morti in campo di battaglia...ma per un gesto da infimi codardi (i kamikaze..)....e oltre loro so morti pure diversi civili...

la cosa che hai asserito prima mi sembra leggermente sensa senso...scusa se te lo dico!

:)

potevo capire qualora fossero morti durante un bombardamento...ma stavano solo scortando un 'auto...

 

certo a volte mi chiedo quanto valga la pena restare con in nostri presidi laggiu'...poi vedi gli sguardi della povera gente (non integralista) e capisci che se venissero lasciati allo sbando sarebbe la fine di un intero paese...

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hai perfettamente ragione... tutti sono pagati per fare il proprio lavoro, ci sono lavori più pericolosi e altri meno e loro certamente hanno scelto uno dei lavori più pericolosi che ci possano essere, questo non vuol dire però che non dobbiamo onorarli.

 

Io sono e sarò sempre molto patriottico e nazionalista...è nella mia natura, so anche benissimo che le guerre al giorno d'oggi non vengono fatte in nome della pace ma in nome del dio denaro...però rimango sempre molto colpito quando succedono queste cose e se posso rivolgere a loro un ultimo pensiero lo faccio.

 

Marco

 

 

 

Pienamente d'accordo con te marco :(

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